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Dimora storica
Villa La Quiete

La sala delle Robbiane

Lunetta Noli me tangere


Marco Della Robbia, Noli me tangere, (1505-1510) terracotta invetriata, La Quiete

Nella prima metà degli anni '60 dell'Ottocento venne redatto dall'architetto Giuseppe Poggi un progetto per l'ampliamento del complesso della Quiete, con un nuovo edificio che si sarebbe unito al più antico con due lunghi ambienti di raccordo, collegati a sud con le stanze dell'Elettrice Palatina e a nord con il fabbricato dell'Educazione. In realtà non si realizzerà nulla: la cosa può spiegarsi con gli impegni pubblici del Poggi che dal 1865 venne assorbito dal grande piano di trasformazione del centro di Firenze, divenuta capitale del regno. Il progetto viene ripreso dopo il 1886, considerata la necessità di un consistente ampliamento dell’educandato imposto dalla concomitante chiusura dell’altro convento delle Montalve, San Jacopo di Ripoli in via della Scala a Firenze che, espropriato dallo Stato, venne destinato al Genio Militare. Del progetto furono incaricati gli architetti Pietro Berti ed Emilio Lotti che impostarono una soluzione similare a quella già proposta dal Poggi. Fu in seguito a questi lavori che venne costruita questa grande sala, fiancheggiata da portici sui due lati lunghi.

L’ambiente, destinato a scopi di rappresentanza, venne riccamente arredato, e si scelse di collocarvi le opere d’arte cinquecentesche di maggior pregio provenienti dalla chiesa del convento di via della Scala: "L'Incoronazione della Vergine" di Sandro Botticelli, le pale di Ridolfo del Ghirlandaio, le due lunette in terracotta invetriata dei Della Robbia. Da queste la Sala derivò il nome che ancora oggi le viene attribuito.

 

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