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Laboratorio Meteocert

meteorite


Attività

Meteocert è un laboratorio di analisi e certificazione delle meteoriti attivo presso la Sezione di Mineralogia e Litologia del Museo di Storia Naturale di Firenze. In collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo, il laboratorio effettua, per conto terzi, un’attività di classificazione e attribuzione del nome alle meteoriti di recente ritrovamento.

La certificazione delle meteoriti

Una delle maggiori problematiche relativa alle meteoriti è il loro riconoscimento ufficiale e la loro denominazione. Ogni nuova meteorite rinvenuta, per essere riconosciuta come tale, deve essere sottoposta ad uno screening che ne determina la storia e le principali caratteristiche (circostanze di ritrovamento, aspetto esterno, tessitura, composizione dei principali minerali etc.). Chi sta studiando la meteorite la propone per l’approvazione ad un’apposita commissione della “Meteoritical Society”, redigendo un report che contiene tutte queste informazioni e proponendo un nome per essa. Al termine di un lungo processo di validazione, la meteorite viene riconosciuta come tale e le viene assegnato un nome ufficiale, che permette di distinguerla da tutte le altre. Una pagina dedicata alla nuova meteorite viene creata sul sito del Meteoritical Bulletin Database, il database ufficiale internazionale che raccoglie tutte le meteoriti conosciute al mondo.

È davvero una meteorite?

Alcuni semplici test e l’osservazione possono suggerire se ci si trova o meno in presenza di una meteorite. Prima di tutto occorre verificare con una bussola magnetica se l’ago viene deviato accostandola all’oggetto; in caso positivo potrebbe contenere ferro, uno dei componenti presenti in alcune meteoriti (quelle marziane e lunari però, tra le più pregiate e ricercate, non contengono ferro). Poi occorre osservare la superficie del campione: se sono presenti le caratteristiche dovute al passaggio attraverso l’atmosfera quali la crosta di fusione, i regmagliti (impronte formate dall’aria) o una forma orientata, potrebbe davvero trattarsi di una meteorite.

L’analisi: il taglio

Il primo passaggio per riconoscere e classificare una meteorite è tagliarne un frammento. Già al taglio si può capire se si tratta di una meteorite indifferenziata (una condrite ad esempio) o differenziata. Il frammento deve essere abbastanza grande da poter realizzare una sezione sottile, un vetrino su cui viene incollato un frammento di roccia che, molato e portato allo spessore di 30 micron, può essere osservato al microscopio ottico polarizzatore.


L’analisi: l’osservazione ottica

La tecnica principe per lo studio delle meteoriti rimane ancora oggi l’osservazione petrografica. Ad eccezione delle meteoriti metalliche, infatti, ogni tipologia di meteoriti ha caratteristiche tessiturali tipiche, che ne permettono un primo riconoscimento grazie all’osservazione ottica microscopica. Si possono ad esempio osservare le condrule, i primi oggetti formatisi nel Sistema Solare, ancora oggi presenti nelle condriti che da esse prendono il nome, così come la presenza di lega ferro-nichel, altro componente essenziale.


L’analisi: lo studio al microscopio elettronico a scansione e alla microsonda

Le successive analisi richiedono l’uso di strumenti più complessi quali il microscopio elettronico a scansione e la microsonda elettronica. Questi strumenti permettono di ottenere analisi quantitative degli elementi presenti nel preparato da cui si ricavano parametri chimici che ne permettono la classificazione, cioè l’attribuzione ad uno specifico gruppo.


Quali servizi offre il laboratorio Meteocert?

Il laboratorio offre un servizio di certificazione ai collezionisti ed ai venditori che sono interessati ad attribuire un nome ufficiale ad una nuova meteorite. Il servizio è gratuito ma, sulla base delle regole del Nomenclature Committee della Meteoritical Society, la società internazionale che attribuisce i nome ufficiale, occorre lasciare in deposito presso il Museo una quantità di meteorite pari al 20% del peso totale (se inferiore a 100 grammi) o a 20 grammi se superiore. Tale campione, detto campione tipo o “type specimen” deve essere detenuto permanentemente dall’istituzione che effettua la certificazione, in questo caso il Museo di Storia Naturale, e messo a disposizione della comunità scientifica internazionale per fini di ricerca.


Referente SMA: Vanni Moggi Cecchi

Ultimo aggiornamento

03.09.2021

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