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Arte e scienza, le opere d'arte viste dal naturalista

Fontana del Porcellino, dettaglio

(Fontana del Porcellino, dettaglio)

Il personale del Museo di Storia Naturale – in particolare quello afferente a Zoologia, Botanica e Orto Botanico – è stato coinvolto in numerose occasioni in analisi naturalistiche applicate ai beni culturali. Gli studi, generalmente commissionati da singoli storici dell’arte o musei artistici o altre figure istituzionali, hanno avuto l’obiettivo di fornire agli studiosi e agli utenti uno sguardo inusuale sui soggetti rappresentati in un’opera d’arte. In alcuni casi si tratta di dare un nome a soggetti evidenti nell’opera, in altri casi si notano particolari - una piccola pianta, un insetto, un paesaggio peculiare - che possono sfuggire al visitatore disattento.
Tra gli studi realizzati, ricordiamo: la ricerca sulla base in bronzo del Porcellino di Pietro Tacca (1612) conservata nel Museo Bardini di Firenze; quella su uno degli arazzi della serie ‘Storie di Giuseppe ebreo’ (XVI sec.), fatto realizzare da Cosimo I dei Medici e conservato al Quirinale a Roma; le analisi su diversi dipinti, tra cui un paliotto d’altare di Guido da Siena che si trova alla Pinacoteca Nazionale di Siena, una natività di Filippo Lippi del Museo Civico di Prato e, sempre in questa città, sugli affreschi della Cappella della Cintola di Agnolo Gaddi.

Il putto col delfino del Verrocchio
Nel 2019 il gruppo di ricerca ha studiato la scultura bronzea di Andrea del Verrocchio "Putto col delfino" (1470-1475 circa), presente nel Museo di Palazzo Vecchio, attraverso l'analisi del delfino tenuto in braccio e delle ali del putto.
"Uno sguardo naturalistico al Putto col delfino" è il titolo del contributo pubblicato da Simone Cianfanelli e Gianna Innocenti del Sistema Museale di Ateneo in "Verrocchio Lab, Il restauro del Putto col delfino e nuove indagini sulla Madonna di Piazza", a cura di Arturo Galansino (Marsilio Editori, Venezia).

La natura a Palazzo Vecchio
Un altro recente studio ha riguardato l’identificazione di piante, animali e paesaggi nelle sale affrescate di Palazzo Vecchio a Firenze. Con il contributo dell’azienda Aboca e con la collaborazione di altri colleghi, è stata realizzata una guida naturalistica del Palazzo ("La natura dipinta. Piante, fiori e animali nelle rappresentazioni di Palazzo Vecchio a Firenze", a cura di Maria Adele Signorini e Valentina Zucchi, Aboca edizioni), affinché i visitatori, grazie all’identificazione degli elementi naturali, possano apprezzarne l’importanza e il significato, nonché notare particolari inusuali.

Il gruppo di studio che si è occupato dell'analisi naturalistica delle sale affrescate, in collaborazione con l'Associazione Mus.e, ha analizzato anche dipinti, sculture e affreschi di autori cinquecenteschi collocati nello Studiolo di Francesco I e gli affreschi attribuiti a Francesco Bachiacca nello Scrittoio di Cosimo I. Il lavoro del gruppo, composto per il Museo di Storia Naturale da Gianna Innocenti, Simone Cianfanelli, Marina Clauser e Chiara Nepi, ha favorito una maggiore conoscenza e la valorizzazione degli aspetti naturalistici delle raffigurazioni artistiche del Palazzo.

Arte e Scienza
Il rapporto Arte/Scienza, così significativo soprattutto in passato, ha bisogno di continui confronti tra esperti delle diverse discipline e il Museo di Storia Naturale costituisce l’interlocutore privilegiato da parte degli storici dell’arte per la realizzazione di ricerche complete.

Referenti SMA: Chiara Nepi, Marina Clauser, Gianna Innocenti, Simone Cianfanelli

Ultimo aggiornamento

06.12.2021

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