Le tematiche legate alla biodiversità acquisiscono un valore sempre più cruciale in una società che si trova a dover armonizzare lo sviluppo economico di una popolazione globale in rapida crescita con elementi di sostenibilità legati alla disponibilità delle risorse ambientali e alla conservazione della funzionalità degli ecosistemi. La Comunità Europea riconosce la ricerca in questo settore come prioritaria, non soltanto attraverso i programmi di finanziamento per le numerose specifiche azioni progettuali, ma anche promuovendo la costruzione di idonee infrastrutture di ricerca.
In questo contesto si colloca l’istituzione del Consorzio della infrastruttura europea di e-scienza e tecnologia per la ricerca sulla biodiversità e gli ecosistemi denominato “LifeWatch-ERIC” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 17 Marzo 2017). Questa infrastruttura europea ha come partners Italia, Belgio, Grecia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Slovenia.
Fin dall’inizio della fase di costruzione dell’infrastruttura (iniziata circa sette anni fa) fra i membri italiani del progetto – coordinato nel nostro paese dal CNR e finanziato dal MIUR – è stato presente il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze. Al momento il Museo è membro della JRU (Joint Research Unit) di LifeWatch Italia ed è anche responsabile di uno dei Centri Tematici in cui si articola la parte italiana dell’infrastruttura, ovvero il Centro Tematico “Collezioni”.
LifeWatch-ERIC è la 14esima infrastruttura di ricerca europea a ottenere questo importante riconoscimento. Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, l’infrastruttura garantirà l’accesso a grandi set di dati sulla biodiversità, assicurandone standardizzazione ed interoperabilità, e mettendo a disposizione di ricercatori e decisionmakers strumenti e servizi che permetteranno la creazione di veri e propri ambienti di ricerca virtuali.